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una collaborazione con la Neuropsichiatria Infantile nel quartiere Borgo Vittoria di Torino

C’erano una volta gli spaventapasseri…

Un'attività di ortoterapia svolta all'interno del consultorio NPI qui vicino, questi "spaventapasseri" cercano un orto, un’aiuola o anche solo un balcone che li adotti.

LO SPAVENTAPASSERI CAMBIA NOME

C’erano una volta gli spaventapasseri… Era quando le città erano piccole e tra l'una e l’altra c’era tanta campagna. Gli spaventapasseri facevano la guardia ai campi affinché gli uccellini non rubassero i semi e i frutti.  Un giorno le città hanno incominciato a ingrandirsi, inghiottendo boschi, prati, orti e scacciando gli animali. Gli spaventapasseri hanno cercato di resistere e di fermarle, ma è stato tutto inutile. Anzi, alcune città sono addirittura finite l’una addosso all’altra, litigandosi l’ultimo lembo di campagna. Gli uccellini sono andati via da soli, non c’era più bisogno di spaventarli.  Il verde lasciò il posto alle case, ai palazzi, alle ciminiere e al loro fumo. Le città erano molto attive, c’erano sempre nuove cose da acquistare e sempre più roba vecchia da buttare.  Per molti anni è stato così, gli spaventapasseri erano spariti perché non servivano più e nessuno teneva più i vecchi vestiti per costruirli. Pian piano crescevano mucchi di spazzatura vicino alle città, alcuni diventarono grandi quanto un palazzo di tre piani.

E’ stato allora che ha iniziato a sentirsi la puzza e che le città hanno avuto nostalgia del profumo dei fiori e della frescura delle foglie. Hanno provato a fermarsi, ma non era facile. Le più coraggiose hanno buttato giù qualche palazzone vecchio e brutto. Altre hanno cercato luoghi dove far crescere nuovi alberi o hanno iniziato a curare quelli vecchi e malati.  Tornare indietro e ridare alla campagna lo spazio rubato era impossibile, ma quasi tutte le città hanno capito che senza il verde non potevano vivere. Le scuole, che avevano sofferto più di tutti, hanno voluto gli orti, le aiuole in mezzo al traffico hanno chiesto i fiori. Sono tornati anche gli spaventapasseri, nascono sempre dalle cose vecchie, quelle di adesso però.  Si vestono di piante e di fiori, non più di abiti logori. Desiderano andare in giro come i loro antenati, cercano un orto, un giardino, un’aiuola o anche solo un balcone che li adotti. Offrono colore, profumo e qualche foglia appetitosa, hanno  bisogno di essere solo un po’ innaffiati. Sono tornati per dire a tutti che la voglia di verde sta rinascendo in città, non vogliono più spaventare nessuno, anzi sarebbero contenti di essere un rifugio per gli uccellini e per le farfalle. Continuano a fare la guardia sulle piante, ma vegliano anche sulle case, per questo adesso si chiamano:

GUARDACAMPI URBANI

I GUARDACAMPI URBANI sono nati nel quartiere Borgo Vittoria di Torino, in via Sospello 139/3.  I primi, Montano, Biagio Gatto randagio, Marino, Pastore, Giardino, Tata Matilda, e Sbirro sono stati adottati da persone del quartiere e dall’associazione Casematte. Camillo e Giuseppe sono stati adottati dall’ANPI.  Teodolinda è stata adottata dalla Scuola Agraria del Parco di Monza. Alieno è stato adottato dalla classe IV A della scuola Nino Costa. Pingu è nato nella scuola Margherita di Savoia.

Ortogallo e Clara Albaluna hanno partecipato al concorso “Orto Portatile”, organizzato da AIAPP nell’ambito di Cinema Ambiente e hanno vinto il primo premio.

Clara Albaluna è stata adottata dalla casa del Quartiere di via Morgari.

Ortogallo è stato adottato dal Giardino del Borgo Medioevale.

 

I GUARDACAMPI URBANI ringraziano: il Servizio Verde Pubblico del Comune di Torino, in particolare l’Ufficio Educazione Ambientale, il Servizio NPI 1 dell’Asl To2,  l’Ufficio Disabili Sensoriali del Comune di Torino, l’Istituto Sordi di Torino, l’Associazione Casematte, CinemAmbiente, l’Associazione Italiana di Architettura del Paesaggio,  la Scuola Agraria del Parco di Monza e…

TUTTE LE PERSONE DA CUI SONO STATI ADOTTATI